Mercoledì 18 febbraio
ore 17.30 Danza e Tecnologia 2.0: intervengono Monica Ratti, Luana Luciani, Isabel Valverde, Francesca Fini; ospite speciale Todd Cochrane, scienziato e matematico, che collabora con Isabel Valverde alla creazione dei sensori per interagire con Second Life. ore 18.00 Isabel Valverde workshop, insieme a Todd Cochrane “Somatics and Dance in mixed reality environment”. Workshop sugli interventi artistici e coreografici all’interno dei nuovi mondi virtuali. Quali incarnazioni soggettive e inter-soggettive, cinetiche/somatiche, possiamo generare e sviluppare attraverso le diverse interazioni tra di noi, con i nostri avatar, con le immagini e l’ambiente che generiamo, verso una realtà più integrata? I partecipanti saranno introdotti all’approccio “somatico” e all’uso delle interfacce (webcam-avatar, webcam e video livestream), in modo che possano vivere e sperimentare insieme, attraverso situazioni improvvisate, le modalità differenti con cui è possibile espandere la comunicazione, a partire dal tocco e fino all’interazione virtuale con il video, visita il profilo completo di Isabel Valverde |
Giovedì 19 febbraio
ore 18.00 Robert Wechsler, workshop “MotionComposer”. Robert Wechsler, in collaborazione con Andreas Bergsland, terrà una conferenza performativa sul kit “MotionComposer”, il sistema di sua invenzione che, attraverso un software sofisticatissimo ma di facile utilizzo, permette a persone diversamente abili di produrre musica attraverso il movimento del corpo. Il progetto, sperimentato soprattutto con bambini diversamente abili, non solo incoraggia a muoversi, ma aumenta fiducia e autostima. Citando Robert “Il Motion composer è una macchina musicale e una macchina danzante. Stimola l’individuo che la usa al movimento, accresce la sua creatività e fa qualcosa di più: quando produciamo musica con i nostri movimenti, si estende l’immagine che abbiamo di noi stessi al di là del confine del corpo fisico e dell’ambiente che ci circonda. Quando i suoni che facciamo sono belli, e sappiamo che li abbiamo fatti noi, proviamo un senso di gioia e fiducia, e questo ci spinge a muoverci ancora di più, per esplorare e creare. Questo processo non ha quasi nulla a che fare con le nostre capacità mentali o fisiche, in quanto si basa su desideri che vivono dentro ogni essere umano.” visita il profilo completo di Robert Wechsler e Andreas Bergsland |
Giovedì 19 febbraio 2015
ore 21.00 I giornalisti Raffaele Rivieccio e Giacomo Ravesi modereranno il talk “Il gesto tecnologico”. Un incontro che esplora l’utilizzo del corpo e della danza legati alle nuove emergenze tecnologiche che si sono succedute dalla fine dell’800 fino alla contemporaneità. La celebrazione del corpo e del gesto, la sua umiliazione, la sua presenza-assenza, la sua valenza iconica, dalle sperimentazioni pionieristiche del pre-cinema nello studio della fisicità, della danza, fino alla rarefazione concettuale del cinema sperimentale. Relatore Raffaele Rivieccio, ospite Giacomo Ravesi. Raffaele Rivieccio, storico del cinema, giornalista e curatore di eventi cinematografici, collabora dal 2000 con il Centro Sperimentale di Cinematografia e dal 2010 con l’Università La Sapienza, con i quali organizza e conduce incontri, seminari, progetti didattici. Già direttore artistico dell’Ecofilmfestival e nel 2014 del festival Cinema e Ciociaria, è curatore dal 2009 di Molise Cinema e nel 2011-2012 della Mostra Internazionale su Nerone nel Colosseo e nei Fori Imperiali. Direttore della Liberi Editore e consulente della casa di distribuzione Europictures, è autore nel 2013 del documentario Non morire fino a Primavera. Raffaele condurrà la donferenza il gesto tecnologico, un incontro che esplora l’utilizzo del corpo e della danza legati alle nuove emergenze tecnologiche che si sono succedute dalla fine dell’800 fino alla contemporaneità. La celebrazione del corpo e del gesto, la sua umiliazione, la sua presenza-assenza, la sua valenza iconica, dalle sperimentazioni pionieristiche del pre-cinema nello studio della fisicità, della danza, fino alla rarefazione concettuale del cinema sperimentale. |
Giacomo Ravesi è dottore di ricerca presso il Dipartimento Fil.Co.Spe. dell’Università degli Studi di Roma Tre. Si è occupato in prevalenza di cinema e video d’avanguardia e sperimentale. Ha pubblicato il volume La città delle immagini. Cinema, video, architettura e arti visive (Rubbettino, 2011) e curato con Stefania Parigi Il paesaggio nel cinema contemporaneo, numero monografico della rivista Imago. In volume e in rivista sono stati pubblicati diversi suoi saggi sui rapporti tra metropoli contemporanea e sperimentazione artistica, sulle forme dell’autoritratto contemporaneo, sulla videomusica e sul cinema d’artista italiano, sull’opera video di Fabio Massimo Iaquone e sul cinema di Bernardo Bertolucci, Alberto Lattuada e Marco Ferreri. Tiene corsi di Didattica del Linguaggio Cinematografico e Audiovisivo nelle scuole ed è coordinatore artistico di Visioni Fuori Raccordo Film Festival. |
Venerdì 20 febbraio
ore 17.00 Il collettivo fuse* presenta il workshop “Luce, movimento e codice. Un dialogo in continua evoluzione”. I direttori creativi dello studio Fuse*, Luca Camellini e Mattia Carretti, ripercorrono il percorso che li ha portati ad esplorare le potenzialità artistiche del software applicato all’interazione tra suono e movimento partendo dall’esperienza avuta con N 4.0 fino ad arrivare alla recente opera Ljós. visita il profilo completo dei fuse* |
Domenica 22 febbraio
ore 21.15 "Il corpo aumentato, l'evoluzione culturale e antropologica del performing media", di Carlo Infante, a cura di Urban Experience, la piattaforma di performing media tra web e territorio. Interrogarsi sull’evoluzione delle arti coincide con le dinamiche evolutive che hanno scandito le mutazioni del rapporto tra noi, i nostri corpi, e il mondo esterno. Ancor più oggi, in un tempo in cui quello spazio è sempre più caratterizzato dalle reti. E’ per questo che l’origine dell’arte è inscritta nel concetto di “techne”, intesa come estensione fisica e cognitiva dell’uomo verso il mondo. Opportunità che “aumenta” le potenzialità del corpo, per rendere più performante il più naturale dei media. Le protesi attraverso cui operiamo sono sia gli arnesi sia le parole, entrambe tecnologie che ci estendono nello spazio esterno al corpo, così come gli occhiali o un mouse, un libro o un social network. E' ciò che definiamo cultura, è quel processo evolutivo che trasforma una tecnologia in linguaggio. E' quella mutazione avviata nel mondo della performance e che oggi s'invera nel performing media. In questo senso l’atlante ipermediale E-motion. Movimenti elettronici può rivelarsi come una mappa cognitiva per una ricognizione teorica sull’interazione tra corpo e i sistemi elettronici evoluti poi in quelli digitali. Una ricognizione che parte dal videoteatro degli anni Ottanta fino alle attuali esperienze dell’interaction design: tecnologie che danno nuova forma alla performance, valorizzando sia le caratteristiche dei dispositivi artificiali (per farli convergere verso quel valore d'uso creativo che stabilisce cosa sia sostanzialmente innovazione) sia le aspettative dei nostri corpi che nell'evoluzione culturale ed antropologica alzano l'asticella di ciò che pensiamo sia naturale. Alla fine del talk partirà un radio-walkshow per sviluppare, in giro per il Lanificio, una conversazione nomade con i partecipanti e gli stakeholder del progetto "HI>DANCE 1.0, Dance & Technology" , una passeggiata peripatetica, basata sull'uso di whisper radio, che confluirà verso la performance MECCANIMUS di Francesca Fini. |
Carlo Infante è changemaker, docente freelance di Performing Media, progettista culturale e ipermediale, opinionista e presidente-managing director di Urban Experience.
Ha diretto, negli anni Ottanta, festival come Scenari dell’Immateriale, condotto (anche come autore) trasmissioni radiofoniche su Radio1 e Radio3, televisive come Mediamente.scuola su RAI3 e Salva con Nome su RAInews24 (nel 2009). Ha ideato (in occasione delle Olimpiadi Torino 2006) format web, come il geoblog(che permetteva di scrivere storie nelle geografie, ben prima di GoogleMaps), che esplicitano la tensione creativa di una Social Innovation agita nel territorio (come è accaduto con i Performing Media Lab in Salento, per La Notte della Taranta, e in Piemonte all’interno di un Bene Confiscato alle Mafie di cui è titolare con l’associazione teatron.org). Nel 1996 al Salone del Libro di Torino ha curato il progetto Il Futuro Digitale che ha lanciato il dibattito sulle nuove tecnologie per l’apprendimento. E’ autore, tra l’altro, di Educare on line (1997, Netbook), Imparare giocando(Bollati Boringhieri, 2000), Edutainment (Coop Italia, 2003), Performing Media. La nuova spettacolarità della comunicazione interattiva e mobile(Novecentolibri, 2004), Performing Media 1.1 Politica e poetica delle reti(Memori, 2006) e di molti altri saggi e articoli per più testate (tra cui NOVA-Sole24ore, Tiscali e L’Unità, per cui ha curato l’inserto mensileUniTag, La Nuova Ecologia). E’ tra i fondatori di Stati Generali dell’Innovazione ed è componente del direttivo (come nei decenni precedenti lo era stato dell’Ass.Nazionale Critici di Teatro e della Consulta Nazionale del Video). Ha curato per l‘Enciclopedia Italiana Treccani (Scienza e Tecnica- doppio volume su Informatica) il saggio Culture Digitali e diversi lemmi correlati. LINKS http://www.performingmedia.org/profilo-esteso http://www.performingmedia.org/profilo-sintetico http://urbanexperience.it |